sabato 10 agosto 2013

... Furore ...


... e un giorno il Furore emerse dal mare,  guerriero  malvagio, armato di odio,

bruciati dal sole, i lunghi capelli, dal capo pendevan guizzanti e spinosi,

il corpo salmastro, bagnato e lucente, informe sfidava il vento impetuoso,

schiumante di rabbia il tramonto osservava geloso e avvilito da tanta bellezza,

impotente agitava le braccia nel vuoto a tratti scuotendo le placide onde che meste attendevan  il brillar della luna ...

... e un giorno il Furore arrivò sulla terra, potente,  arrogante, padrone del tempo,

vagò per le strade di sudicia melma tra gente violenta a lui assai devota,

scoprì molto presto di essere a casa tra uomini persi, bastardi, funesti,

versò il suo fardello di pianti e lamenti e attese paziente il calar della notte ...

... la notte del mondo, il buio dei tempi,  la fine di tutto:  dell'odio e  dolore, della rabbia infinita ... dello stesso Furore ...

cosi adirato, pensando alla morte, urlò la sua rabbia alle ere a venire,

scrollate le spalle da guerre e disastri, scagliò verso il cielo brandelli di corpi macchiando di sangue le bianche galassie,

e infine  spossato da tanto livore,  sedette sul prato vicino ad un fiore che lento sbocciava incurante dell'odio che solo il Furore sapeva emanare …

… capì  solo adesso che nulla poteva contro la vita che attorno a lui nasceva,

poteva strappare quel debole fiore ma nemmeno il Furore avrebbe distrutto l' amore ...

 

Maluan

 

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